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Francia, destre a confronto

Pubblicato da Dora Attubato su 14 Aprile 2015, 14:10pm

Tags: #Fini, #Sarkozy, #Valerie Trieweiler, #Charlie Hebdo, #musulmani, #Nagib Azergui, #Hollande, #Ump

Gianfranco Fini incontra Nicholas Sarkozy all'indomani della vittoria dell'Ump alle regionali

A sx, Gianfranco Fini e a dx, Nicholas SarkozyA sx, Gianfranco Fini e a dx, Nicholas Sarkozy

A sx, Gianfranco Fini e a dx, Nicholas Sarkozy

Nel giorno in cui la destra di Francia si prepara ad accogliere Gianfranco Fini che parteciperà a una conferenza sull'integrazione tra i popoli, l'Ump ha ancora i calici pieni per la vittoria alle amministrative. In tempi non sospetti, era il due maggio 2012, Marine Le Pen sentenziò una débacle per Sarkozy, azzardando: "L'Ump imploderà, perché riunisce persone che non hanno le stesse idee né uno stesso progetto. La vittoria del Front National sarà inevitabile. Le nostre idee diventeranno maggioritarie". Vero è che in mezzo c'è stata la vittoria di Hollande, ma la mano alzata con il segno della vittoria della ex première fiancée, Valérie Trierweiler, sembra preistoria. E la vera débacle è stata per tutti l'otto gennaio. Le profezie della Le Pen non si sono avverate del tutto, forse perché la sua analisi era giusta. L'Ump ha trionfato alle amministrative proprio perché riunisce più anime. I socialisti hanno perso, perché ha perso Hollande su tutta la linea, e il Front National non ha vinto, perché le sue idee non sono maggioritarie. Quando l'altro Le Pen, Jean-Marie, sfidò Chirac all'Eliseo, gli elettori dissero: "Non votiamo per Chirac, ma contro Le Pen". Evidentemente, il cosiddetto voto responsabile (quanto responsabile lo dirà la storia) ha trionfato anche questa volta.

La novità è che le rentrée in Francia non sono comuni come in Italia e, inoltre, su Sarkozy e su alcuni componenti del suo ex governo, pesano delle accuse non da poco. Ma questa volta la nuova eclatante è l'appoggio della comunità islamica all'Ump. Il fondatore dell'Unione democratica dei musulmani francesi, Nagib Azergui, ha dichiarato "la fine della storia d'amore tra i musulmani e la sinistra" e sembra che l'ottantasei per cento degli islamici di Francia (benché siano ufficialmente vietati oltralpe i sondaggi in base all'appartenenza religiosa) abbia votato per il partito gollista. Le ragioni appaiono verosimili: la sinistra ha sbagliato la politica economica, ha promosso i matrimoni gay e non ha apertamente condannato gli atteggiamenti discriminatori verso la comunità islamica dopo la strage di Charlie Hebdo. Se tutto questo ha un senso, più di sei milioni di seguaci di Maometto hanno votato per Sarkozy, il quale ha preso voti soprattutto da chi sostiene le ragioni opposte. Non a caso, a promuovere il divieto dell'uso del velo nelle università è stato proprio l'Ump. Quindi, la risorsa della destra gollista, a differenza di quanto sostiene Le Pen, è proprio quella di non avere un progetto unico? Vale esattamente l'opposto per la destra italiana? Troppo frammentata tra idee pro e antieuro, leader che si fanno la guerra ed interessi di campanile? Chissà se anche di questo parleranno Gianfranco Fini e Sarkozy quando si incontreranno a Parigi. Si ritroveranno a spiegare le ragioni di una vittoria e quelle di una sconfitta già da più parti annunciata, quella di Berlusconi, Salvini, Meloni e Alfano? Prima di volare per la capitale francese l'ex segretario di An ha già anticipato che il cavaliere ha bisogno di un colpevole e non si addossa mai nessuna responsabilità. E di Salvini ha detto che "alza molto la voce, ma non si sogna di misurarsi col governo del Paese".

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La competizione democratica ideale è sempre tra una destra di governo e una sinistra di governo. La tripolarizzzazione estesa a forze estremiste o antisistema riduce non allArga l'offerta politica. In Francia come in italia

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